martedì 6 agosto 2013

Mi piace, o sulla nuova burocrazia del gusto



Ma perché, di tanto in tanto, su Facebook, qualcuno di cui nemmeno pensavi che fosse scemo o bislacco – magari l’hai conosciuto in piscina, entrambi aggrappati alle piccole boe che separano le corsie, a prender fiato tra una vasca e l’altra; o se invece è una donna, le hai inviato la richiesta di “amicizia” dopo aver curiosato tra le foto presenti sul profilo, confidando in una teoria fisiognomica tutta tua – perché queste persone in cui pure riponevi una certa vaga fiducia, un giorno ti contattano (vedi il simbolo rosso della notifica, cosa avranno di bello da raccontarti… come la sorpresa dentro l’ovetto Kinder, se non proprio quello di Pasqua) ma scopri infine che era solo per dirti:

“Pinco Pallino ti ha invitato a cliccare “Mi piace” sulla sua pagina Pinco Pallino”.

E in piscina non li hai visti più, e altri visi, altrettanto fisiognomici, si sono nel frattempo accalcati al tuo magazzino dei sogni, quando da un'altra persona ricevi nuovamente quella comunicazione che non potrebbe essere più indiretta, più burocratica e nel fondo anche volgare, non rivolgendosi a te dalla latitudine simmetrica di uno sguardo ma utilizzando la sponda impersonale di Facebook. Eppure si trattava semplicemente di riscuotere quel minimo segno di consenso che è il becchime delle nostre vite, anche quando, sdegnosissimi, fingiamo di stare aggrappati al nostro trespolo.

Ma oltre al come, è il cosa che proprio non capisci, suggerendoti un gesto che dovrebbe essere il più umano, totalmente impregiudicato e cercando di indirizzare (sbrigativamente perfino: i pubblicitari ci mettono un po' di sforzo allusivo, almeno) il tuo bene forse più prezioso: il piacere, lo sporgersi spontaneo e curioso verso il mondo. Come la mamma quando voleva convincerti che la minestra è più buona delle patatine, vero che è buona la minestra, che ti piace, ancora un bel cucchiaione allora… Uguale uguale i nuovi "amici" di Facebook, che se si siedono alla tua tavola è solo per estorcerti una confessione, l'oscuro segreto del gusto: “Ti piaccio, vero che ti piaccio, guarda come sono bella, come sono ganzo, bravo, smart… E allora scrivilo per favore, urlalo al mondo intero: MI PIACEEEE!"

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